In qualità di partner sanitario dell’inchiesta intitolata “Sopravvivenza: 30 ore in una zattera”, Medical Service Assistance ha condiviso con il giornalista Nico Caponetto la soddisfazione di aver vinto, il 13 aprile scorso, la XIV edizione del premio letterario “Carlo Marincovich”.

L’articolo e le finalità

Pubblicato sul numero di gennaio 2022 della rivista NAUTICA, il lungo articolo racconta l’esperienza dell’autore che, insieme con due volontari, un uomo e una donna, ha inteso sottoporre a test una zattera autogonfiabile dedicata alle imbarcazioni da diporto e, soprattutto, vivere direttamente l’esperienza di un gruppo di naufraghi alla deriva, in attesa dei soccorsi. Poiché gli aspetti psicofisici di una prova così severa costituivano una delle principali finalità dell’articolo e, allo stesso tempo, rendevano necessaria una pronta assistenza medica in caso di effettiva emergenza, la direzione della rivista ha chiesto a Medical Service Assistance di assumerne la piena organizzazione.

L’organizzazione di Medical Service Assistance

Nella fase preliminare, i tre protagonisti sono stati sottoposti ad accurate visite mediche e psicologiche, nonché a completi esami di laboratorio, sia per verificarne la perfetta idoneità alla prova sia per avere un quadro clinico di riferimento che permettesse, a fine test, di valutare dettagliatamente le prevedibili modificazioni. Alle 9 del mattino in punto, dal veliero “Knuddel”, messo a disposizione da FB Yachting di Lavagna, Caponetto ha lanciato nel mare prospiciente Chiavari la zattera che, con qualche difficoltà, si è aperta automaticamente. Dopodiché ci è letteralmente saltato dentro, seguito dai suoi due compagni. Per ben 30 ore, durante le quali le condizioni meteorologiche sono peggiorate drammaticamente, i tre naufraghi hanno avuto a disposizione esclusivamente le dotazioni standard incluse nella zattera (acqua in buste di plastica, barrette energetiche, pillole per il mal di mare, tute termiche), soffrendo nel corso della notte gli effetti di un imprevisto nubifragio. Come anticipato, al termine della prova i tre naufraghi sono stati sottoposti nuovamente alle visite e agli esami clinici, i quali hanno messo in luce tutti gli effetti dello stress psicofisico subito nel corso del test. È stata pure eseguita l’analisi chimica dell’acqua contenuta nelle buste, poiché il suo pessimo sapore/odore aveva creato qualche perplessità circa la sua potabilità, risultata poi accettabile sul piano batteriologico ma non su quello organolettico, dichiarato anzi fortemente negativo per il rischio di indurre il vomito. In un breve video su YouTube, il gruppo che ha svolto il test ha voluto ringraziare Medical Service Assistance per la perfetta organizzazione.

La motivazione del premio

Nella motivazione del premio, scritta dal celebre yacht designer Sergio Abrami, in questo caso in veste di giurato, si legge tra l’altro: “Questo articolo di Nino Caponetto è un buon esempio di come la stampa specializzata possa contribuire seriamente alla cultura del mare, trattando argomenti seri, dove anche il solo divulgare problematiche legate alla sicurezza in mare può già essere di aiuto al diportista”.